Razzismo e psichiatria sempre insieme
Nel quattordicesimo secolo a Firenze (e in alcuni altri grandi comuni
d'Europa)
sta nascendo e si sta sviluppando la cultura delle industrie dei commerci e
delle
banche con la formazione della borghesia e del proletariato come nuove
classi sociali.
In una casa d'angolo, all'incrocio di via Guelfa con via Nazionale, non
lontano
dalla stazione centrale e dal quartiere di Santa Maria Novella, c'è
una iscrizione
che ricorda l'ultima riunione dei Ciompi in fuga nell'anno 1378, quando il
tentativo
dei primi operai della civiltà capitalistica di ottenere condizioni
di lavoro meno svantaggiose
era fallito sotto l'azione della prepotenza militare delle corporazioni
delle arti,
che negavano ai lavoratori dipendenti ogni possibilità di
contrattare.
Questo fatto è ricordato anche da Marx per la storia del
movimento operaio ed è
generalmente conosciuto nella nostra cultura.
Quello che invece non molti sanno è che, immediatamente dopo quei
giorni, alcuni
organizzatori, che venivano da diverse parti d'Europa e in particolare
dalle Fiandre,
dopo essere fuggiti, furono ricercati dovunque, e uccisi con un metodo e
con un criterio, che anticipa e ricorda molto da vicino il modo di agire
dei killer contemporanei.
La rivolta dei Ciompi era insieme una novità politica e un
rinnovamento dei costumi.
A quei tempi era uno scandalo incredibile che dei lavoratori manuali
dipendenti rivendicassero
anche solamente il diritto di trattare. La repressione avvenne secondo lo
stile della nostra cultura e della nostra civiltà, modo di procedere
che nei secoli
successivi diverrà sempre più abituale. Business is business.
Pian piano quando negli sviluppi ulteriori la civiltà industriale
fondáta sulla
accumulazione di capitále si allarga e si organizza sempre
più rigorosamente, nascono
nuove forme di controllo e di repressione, alimentate da specifici
pregiudizi, e
appoggiate da apposite costruzioni culturali. Scrive Franz Mehring nella
sua Storia della social democrazia tedesca; pag. 22, EE. RR., trad.
Mazzino Mortillari:
"La grande industria e il grande commercio cominciavano a creare
grandi città,
a sgretolare l'artigianato, ad accoglierne una infima minoranza in seno
alla ricchezza
e ad una morale sazia e solvente, a gettarne la grande maggioranza
nell'abisso della
miseria e della delinquenza, a distruggere le forme di vita della
società piccolo-borghese
nelle quali aveva sino allora vegetato la popolazione cittadina. Nella
campagna la
grande proprietà fondiaria diventava borghese; si gettava sempre
più sulla distillazione delle patate e sulla coltivazione della
barbabietola da zucchero, espropriava
grandi masse di piccoli proprietari non protetti, e inchiodava in modo
feudale alla
terra le forze lavorative che le occorrevano, creando un proletariato
indifeso quanto
miserabile. Nel fetore della sua decomposizione, il feudalesimo si
rivoltava spasmodicamente
nella tomba non meno spasmodicamente irrompeva alla luce del giornó
l'industrialismo;
in questa lotta all'ultimo sangue la popolazione lavoratrice era calpestata
come se su di essa si fossero scatenati i cavalieri
dell'Apocalisse".
In questo periodo e in questa situazione si sviluppano interpretazioni
arbitrarie
della biologia che vorrebbero stabilire che alcuni popoli sono superiori e
altri
inferiori (il razzismo) e che alcuni individui sono superiori e altri
inferiori (la
psichiatria).
Tutte e due queste ideologie, che per altro hanno un'unica radice,
rimangono la
base culturale dei vari tipi di campo di concentramento. Così
è dalla medesima cultura
che vengono sostenuti sia gli ospizi che i campi di sterminio e i diversi
tipi di
internamento per motivi politici.
Con l'aggiornamento e lo sviluppo delle conoscenze scientifiche i pretesti dei
cultori della discriminazione sociale cercano sempre nuovi appigli.
Lombroso discrimina i popoli e gli individui riferendosi essenzialmente
a caratteristiche
anatomiche. In seguito si cercherà la discriminazione su basi
fisiologiche, poi su
basi biochimiche, ora si cerca anche di útilizzare la moderna
biologia molecolare, sempre nel tentativo ridicolo di dare contenuti
scientifici ai pregiudizilh
Altri modi per tentare di distinguere individui e popoli in superiori e
inferiori
(concetto indispensabile all'imperialismo) sono legati a metodologie
storiche e psicologiche.
Come diceva Einstein, è più difficile superare un
pregiudizio che dividere l'atomo.
Nella sua vita tumultuosa, prima di divenire un rivoluzionario ed essere
ucciso,
Malcolm X dalle sue esperienze di sottoproletario della metropoli americana
aveva
ricavato alcune intuizioni molto chiare sui molteplici poteri di controllo
e di distruzione dell'ordine costituito.
Nella sua Autobiografia
racconta: '`Alla fine mia madre ebbe una crisi completa e il tribunale
sanzionò definitivamente
la decisione di ricoverarla all'ospedale psichiatrico di Kalamazoo".
"... La mia ultima visita, quando sapevo che non sarei mai
più tornato là per vederla,
fu nel 1952. Avevo 27 anni. Mio fratello Philbert mi aveva detto che
l'ultima volta
che lui era andato a visitarla, lo aveva a malapena riconosciuto: --a
tratti--,
aveva detto.
Me non mi riconobbe affatto.
Stette lì a guardarmi senza sapere chi fossi.
Quando cercai di parlarle di prenderle la mano la sua mente era altrove.
"Mamma - ie chiesi - sapete che giorno è oggi ?".
"Tutti se ne sono andati", rispose con lo sguardo perduto nel
vuoto.
Non so descrivere quello che provai. La donna che mi aveva fatto
nascere, che mi
aveva nutrito, consigliato, castigato ed amato, non mi riconosceva
più. Fu per me
come se avessi cercato di dare la scalata a una montagna di piume. La
guardai e stetti
ad ascoltarla mentre parlava, ma non potevo fare niente.
Credo che se mai un ente assistenziale di stato ha distrutto una
famiglia, questa
è la nostra. Noi volevamo stare insieme e cercammo di raggiungere
quello scopo. Il
nostro focolare non doveva essere distrutto, ma l'ente assistenziale, i
tribunali,
e il loro dottore ci dettero il colpo di grazia. Inutile dire che il nostro
non fu il solo
caso di questo genere.
Sapevo che non sarei tornato più a vedere mia madre perché
ciò avrebbe potuto trasformarmi
in una persona spietata e pericolosa. Sapevo che loro ci avevano
considerati dei
puri e semplici numeri, un caso per la loro amministrazione, e non come
degli esseri umani, e che mia madre era là come una cifra
statistica, mentre non avrebbe dovuto
esserlo, e che tutto ciò esisteva per colpa del fallimento della
società, della sua
ipocrisia, della sua avidità e della sua mancanza di pietà e
compassione. Per questo
io non ho né pietà né compassione per una
società che schiaccia la gente e poi la
punisce per non essere stata capace di rimanere in piedi sotto il suo
peso''l2.
Dal Ku Klux Klan all'istituto psichiatrico il ciclo della madre di
Malcolm, sottoproletaria
nera della metropoli americana, era stato completo, e il figlio aveva
potuto capire
il problema fino in fondo direttamente sulla sua pelle.
Inoltre Malcolm X aveva anche compreso che il mercato nero delle droghe
è uno strumento
di potere da cui ci si può liberare con l'emancipazione sociale e la
lotta politica.
Nella metropoli contemporanea si incontrano sempre di più uomini
di provenienze
e di culture differenti, spesso lontanissime tra di loro.
Inoltre si sovrappongono come in un palinsesto le più diverse
fortune e le più differenti
condizioni sociali.
Nello stesso tempo i rischi per la vita degli individui e per la sopravvivenza
dei gruppi e della collettività appaiono e sono ogni giorno maggiori.
Di qui la paura e la convivenza difficile e le superstizioni, ma d'altro
lato anche
una nuova forma di conoscenza molto più profonda e articolata.
Già all'inizio del secolo le contraddizioni e gli squilibri sul
problema della
conoscenza dell'uomo sono grandi e interessanti.
Di ogni epoca del resto non si possono dare giudizi d'insieme che non
finiscano
per risultare schematici.
Anche dire per esempio che il Medio Evo non aveva attenzione per le
scienze empiriche
e per le tecnologie, a un esame approfondito e più dettagliato
può risultare un giudizio
troppo sommario.